Stanchi di vedere gente rovinarsi

Tgarba caffè a Legnano -no alle slot-
Tgarba caffè a Legnano -no alle slot-

I titolari Marzia e Giacomo Primi, hanno eliminato le macchinette dal loro locale Tgarba caffè a Legnano, in via Luigi Girardi (CANAZZA), per dare maggior spazio a serate con musica dal vivo e degustazioni tipiche toscane.
«Eravamo stanchi di vedere persone che si giocavano tutto, che hanno distrutto la propria famiglia e sperperato i risparmi: per molti una piccola vittoria iniziale è da sola in grado di creare una vera prigione mentale – ha spiegato Marzia -. Vedere padri di famiglia e anziani schiavi di uno schermo per noi era troppo. Non ce la facevamo più a guardare senza fare nulla».
Una scelta coraggiosa, la loro, che ha visto rimuovere le sei slot presenti da quattro anni in un’ area riservata del locale.
«Il Tgarba è stato aperto otto anni fa. Inizialmente non volevamo inserire le slot, ma i concessionari hanno insistito – spiega Giacomo – promettevano numerosi guadagni coi quali avremmo potuto pagare l’ affitto. In realtà non ne abbiamo mai tratto grandi ricavi».
Una buona parte degli incassi, secondo le normative, viene rilevato dallo Stato e la restante parte viene divisa tra il locale e il concessionario delle slot.
«È un fenomeno irrazionale, una vera dipendenza dalla quale è difficilissimo liberarsi: le persone sono intrappolate dal desiderio di riuscire a risolvere i propri problemi finanziari giocando. Una vincita di 30 euro sembra essere un tesoro, ma si tratta di un gioco pericoloso» ha detto Giacomo.
Un rischio che ogni anno attira sempre più giocatori.
Che cosa fare allora? «Spero che anche altri bar decidano di rimuovere le slot – spiega Marzia – ci sono tanti modi per attirare il pubblico: i nostri clienti erano abituali: molti arrivavano al mattino presto appena aperto per andarsene in chiusura, non mangiavano né bevevano nulla per l’ intera giornata». Una situazione difficile che i coniugi Primi da quest’ estate hanno deciso di fermare. «I giocatori prediligono giocare nei bar piuttosto che in sale apposite o casinò. Qui il contesto appare più “normale” e aiuta a nascondere e non vedere il problema. Abbiamo capito che non potevamo più stare solo a guardare dovevamo fare qualcosa per incoraggiare a smettere». Il locale di via Girardi infatti, propone un’ ampia scelta di iniziative. «Nasciamo con un’ idea di ristorazione precisa, le macchinette rovinavano l’ ambiente che sognavamo». Il locale si propone ora come una degusteria di vini e salumi tipici della Toscana, terra nativa di Giacomo: «Ho lasciato Livorno dopo essermi innamorato di Marzia e ho scelto di aprire il locale per portare una parte della mia terra qui». Alla passione per il cibo però è unita anche quella della musica: «Il venerdì e sabato sera le degustazioni sono accompagnate da band che suonano dal vivo». Per Marzia, invece, il “Tgarba” è soprattutto un’ occasione per valorizzare il quartiere Canazza: «Sono nata qui e ho voluto creare un ambiente che possa offrire della buona musica e un intrattenimento amichevole. Mi piacerebbe farlo diventare anche un punto di ritrovo: lo spazio delle slot diverrà un palco aperto, dove spero che tanti ragazzi esordienti possano esibirsi; nel frattempo lascio agli studenti dell’ istituto Dell’ Acqua l’ incarico di modernizzare il locale realizzando un murales all’ interno». Del resto sono stati 187 i giocatori in cura al Sert di Parabiago, nel 2010 erano 93. 

(ndr: Intanto però non è passato l’ordine del giorno anti slot-machine  che mirava a scontare le tasse comunali per i bar che rinunciano a tenere le slot machine)

fonte: ilgiorno.it

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